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Galerija Rigo
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Jelena Perić
Bezimena mjesta, 2002.
ulje na platnu, fotografija, samoljepljiva folija
promjenjive dimenzije
Jelena Perić, Bezimena mjesta
28. VI. 2002.
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Mentre Jelena Perić ed io decidevamo quali dei suoi cicli esporre alla galleria Rigo, l'offerta della gallerista di sfruttare il catalogo della mostra per una piu ampia presentazione dell'opus, ci spinse ad esaminare l'intera documentazione. Gia una fugace scorsa ci indusse a soffermarci sulla spiccata presenza dell'architettura nella produzione. Quando, poi, ci ricordammo di quanto fosse piccolo lo spazio della galleria, e di quanto fossero armonicamente conformi ai canoni architettonici la collocazione, l'edificio e l'arredamento, nulla pote piu distoglierci dal realizzare l'impossibile, ovvero dall'allestire alla galleria Rigo una mostra retrospettiva dell'opus di Jelena Perić, una mostra concepita sull'affiorare dei motivi architettonici nei lavori dell'artista.
Nei cinque o sei anni di stretta collaborazione con Jelena Perić, ho propugnato la tesi secondo la quale Jelena, per quanto pittrice accademica, gradualmente desista dalla pittura. La geometria astratta (una variante minimalistica) e la monocromia - che rappresentano la prima scelta artistica di Jelena Perić - sebbene generi pittorici che trattano dell'essenza stessa della disciplina pittorica (la bidimensionalita dello spazio del quadro e la problematica delle sfumature), segnano contemporaneamente, a parere di molti, la fine della storia della pittura, ovverossia del suo sviluppo autonomo. Oltre non si puo, e non sorprende allora il sintomo cruciale di questo fenomeno - l'allogare l'ispirazione fuori dalla sfera della figurativita pura e, in senso tecnico, l'orientarsi verso la multimedialita e le nuove tecnologie.
Dal momento che abbiamo scelto come ossatura di questa rassegna il trattamento dei motivi architettonici, vorrei sottolineare che gia le prime personali di Jelena, pur non contenendoli esplicitamente, rimandano ad essi, ossia all'architettura, nel lavoro concettuale che fa da base sia al ciclo per se stesso che all'allestimento. Momento cruciale e sempre l'interazione dell'insieme dei quadri, il cui scopo e la ricreazione dell'ambiente, il quale si realizza come genere per sé grazie alla compenetrazione dell'intero spazio espositivo, in breve, dell'architettura. All'ambiente come costante delle presentazioni di Jelena si richiama anche l'allestimento alla galleria Rigo. Tre muri sono ricoperti dal lavoro "Intervento sul muro", variante datata 2002 dell'omonimo lavoro eseguito per le zone residenziali del castello di Čimelice, Repubblica ceca, anno 2001. Allora Jelena, nella tromba delle scale del castello, ricreo - con la linea rossa, trademark dell'artista - la pianta del castello sulla superficie bianca del muro: allo stesso modo, nella galleria Rigo, verra realizzata la pianta del corrispondente edificio. L'intervento rimarra completamente scoperto su uno dei muri. Sul muro accanto esso verra parzialmente ricoperto da una grande stampa inkjet di un lavoro tratto dal ciclo "Luogo senza nome", 2001/2002, concepito sul tema dell'uniformita dell'architettura funzionalistica. L'intero ciclo e realizzato mediante l'ingrandimento dei backgrounds di fotografie scattate per tutta la Croazia e nel mondo, sulle quali appaiono le sommita - sempre uguali e noiose nella loro assoluta commutabilita - degli abitati ed il cielo, a cui si adegua lo spento grigiazzurro delle stampe, lievemente sfocate per l'eccessivo ingrandimento. Nei meandri della pianta sono collocate, sul terzo muro, stampe piu piccole a colori tratte dal ciclo "19/3/1962" del 2000. Rappresentano una doppia esposizione realizzata al computer. Su vedute panoramiche di San Pietroburgo, sua citta natale, Jelena ha montato immagini scannerizzate di alcuni suoi vecchi quadri dalla geometria astratta che, per una bizzarra coincidenza, collimano perfettamente sul piano della composizione. Sul muro rimanente, tra due finestre, sono collocate piccole tele a olio tratte dal ciclo "Progetti", eseguite nel 1994. Il ciclo fa da pendant all'"Intervento sul muro", ed e, inoltre, fenomenologicamente indicativo del Mischung di pittura e architettura caratteristico dell'artista. I primi quadri erano piante di appartamenti realmente esistenti su tele dalla grandezza di 33 x 33 cm. Trasportata dal ritmo esatto delle linee e delle superfici delle piante, Jelena inizia molto presto a sviluppare piante fittizie basandosi semplicemente sulla combinatoria dei rapporti. Nel frattempo, piante fittizie e reali vengono mescolate e non si sa piu quali siano il risultato della registrazione del reale e quali frutto di immaginazione.
Entusiasta dell'architettura e del colore dell'edificio, Jelena ha rinunciato, con mio dispiacere, a intervenire sulla facciata della galleria Rigo, che secondo il nostro progetto espositivo doveva mostrare l'intervento dell'artista sugli elementi esterni dell'architettura. Doveva essere una variante del lavoro commissionato dalla galleria Galženica di Velika Gorica per segnare il passaggio del millennio. Pensato come temporaneo, esso ha avuto un tale successo nell'animare il tetro grigiore della piazza risalente agli anni Settanta, che e ancor oggi presente e si discute di un suo possibile rinnovo. Jelena ha ricoperto, seguendone la pianta, l'impersonale e standardizzata facciata di vetro con trasparenti quadrati di carta colorata. Illuminata dall'interno, la composizione e l'unico accento coloristico della zona urbana.
Questa rinuncia si e dimostrata, a posteriori, il migliore indicatore del fatto che elevare l'architettura a Leitmotiv della mostra non e stata una scelta artificiosa. Soltanto un sentimento sincero e profondo puo spiegare un atto che va a svantaggio della presentazione personale. Ma ci siamo avventurati nel campo dell'etica.
Branko Franceschi
 
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