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l'arte é scienza
konrad wachsmann, architetto, pioniere assieme a walter gropius della prefabbricazione industriale, ideatore del giunto e della tensostruttura, sempre causticamente ironico verso l'arte, anche la piu logica e razionale (mai pero acido, come tantissimi suoi colleghi, almeno all'epoca in cui all'arte erano in pochi a credere), nel 1965 nel suo studio di los angeles, all'interno dell'immenso edificio delle ricerche spaziali, dove insegnava, mi indico un piccolo manifesto nero, che aveva appeso al muro, con una foto ed un nome: kenneth snelson, e mi disse: "lui é bravo".
nel 1968, a new york, al bryan park, nel centro di mahattan, vidi le opere di snelson, immense strutture appoggiate su tre soli punti, tra queste c'era needle tower, alta quasi venti metri, spettacolare nei differenti punti di vista.
essenziali ed apparentemente semplici, queste opere sono frutto di un lavoro inimmaginabile e immane, in un mondo in cui l'umanita crede di vivere immersa nella scienza, ma invece ne e tanto lontana. il senso della scienza giunge, spessissimo, svilito e sottoutilizzato.
realizzare un'opera scientificamente esatta, per chi deve affrontare le cose pratiche, e difficilissimo. come spesso mi ripete snelson, ed io lo so bene, e necessaria una quantita di tempo incredibile per ottenere da se stessi, da collaboratori e da fornitori, cio che si vuole, con un impiego di energie improbo, perche tutto per noi, dal materiale, alla sua lavorazione, all'assemblaggio deve essere assolutamente privo di difetti, perfetto, con i mezzi piu avanzati della tecnica.
quando cio che si vuole ottenere, la ragione del lavoro, e una struttura, un equilibrio di forze, tutto deve essere realizzato al millimetro; il risultato di una infinita di calcoli, dove nulla e casuale. la concretizzazione di questo tipo di opere e la verifica della loro scientificita. snelson ha lavorato moltissimo allo studio di queste strutture piccolissime o immense quasi sempre al limite dell'impossibile com'e l'esigenza di chi lavora nel senso della ricerca per l'ottenimento del massimo risultato - tanto che ad un certo punto subentro in lui una crisi formale e energetica e allora si mise, negli anni '80, davanti ad un grosso computer, prima a raccogliere la propria storia, e poi, grazie alle nuove tecnologie che permettono un'immediatezza realizzativa, a elaborare immagini che non potevano che avere come soggeto la struttura dell'atomo: troppi erano stati, fin dagli anni 60, i suoi studi e brevetti, da artista/ingegnere/fisico quale e, sulla rappresentazione di forme atomiche, per non approfondirli, renderli concreti anche se virtuali. subito questi risultati vennero esposti alla new york academy of sciences in una mostra intitolata kenneth snelson: the nature of structure.
snelson e un uomo che si e formato tra arte e scienza. oggi la scienza fende il tempo certamente di piu con le ricerche genetiche, biologiche, spaziali e telematiche arrivate ormai alle soglie dell'infinito: ma e sempre all'arte, quella scientifica, che spetta, secondo me, il ruolo di elaborare intuizioni forse anche solo piccole e formare lo spirito critico verso le cose. come si e visto, tutto il lavoro di kenneth snelson verte su problemi di costruzione e tecnologia, dalle tensostrutture di alta inventiva agli studi sull'atomo e, da li, ai suoi sviluppi. poi, quasi per un disimpegno, le lunghe fotografie di paesaggi urbani con angolature di 360°; ed anche questo e spazio piu saputo cogliere che ideato: constatazioni e verifiche.
inutile dire che queste immagini non hanno nulla di espressivo o di autobiografico o narrativo e sarrebe del tutto sbagliato interpretarle in questo senso, che oggi invece sembra, ai piu dei piu, essere il solo interessante, dominante, perche piu domestico e accessibile a chiunque.
nel fare di snelson c'e invece il senso sferzante della ricerca e della scoperta, dell'intelligenza, fatta di analisi e comunicazione, che vuole sollecitare nel fruitore un'uguale intelligenza.
kenneth snelson mi dice di sentirsi un dinosauro, e sa ancora cogliere, immagini cosi generalmente note e usurate come, ad esempio, l'incrocio tra l'east river drive e il ponte di brooklyn, a new york, o il ponte di rialto, a venezia, in modo non banale e scontato, smaterializzandole e inventandole, facendole diventare sulla carta il puro documento di come sono e come le ha recepite l'obiettivo e come solo l'obiettivo, suo tramite, le puo fare. i ribaltamenti delle linee, i negativi-positivi, gli ingrandimenti o rimpicciolimenti, gli inediti primi piani o prospettive, sono un lavoro ottico-mentale che segue prerogative senz'altro meccaniche per questo verificabili che dimostrano un alto grado di rispetto delle risorse della tecnica e di quello che essa ha sempre dato all'uomo perche e il meglio dell'uomo stesso.
getulio alviani, new york 1994
 
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