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Robert Pauletta
... era un sogno di case un'allucinazione rapida simulata rappresentata da qualche parte proprio a metà strada tra Atlantide e Utopia …la casa di mia Madre lungo una strada serpeggiante giù verso il fiume il fiume accarezza di fango le sue sponde e le rende fertili ma l'ultimo giorno il Giorno del Giudizio ormai è trascorso questo ora non lo ricorda più nessuno dentro l'oblio abbiamo mescolato Verità e Menzogne ... la casa di mio Padre Mmm penso che questa casa porti il Nome Tecnologia e Istruzione lì tutto è così formale sociale tecnico ma se gratti un po' sotto ciascuna di quelle superfici simili a un bunker di cemento armato di fredda logica ti aspetta l'Inferno o qualcosa di molto peggio quante volte ho desiderato il mio libero corpo nudo contrapporre alla Storia ma tutti noi sappiamo bene che i venti hanno un potere mistico sulla gente come in un teatro spaziale di nuovi barocchi is exodus at home ?? is exodus at home ??? ... il mio amico è poeta è dall'infanzia che egli disegnava fantasmi un po' di Chimica un po' di Ottica ma molto plastici molto mobili e se non sbaglio già da molto tempo egli è imprigionato in questa casa senza porte né finestre e io penso fra me e me che masochismo opportuno oggi comunque tutti noi possediamo ciò che non possediamo e non possediamo ciò che possediamo ... ma io io per quanto riguarda le mie case ho cercato da sempre di evitare le identità scontate quelle sociali quelle personali e ho sparso le mie membra ai quattro venti della parte di Adamo e ho disegnato me stesso tutto coperto di ferite di rose spettacolari come saggezza o come follia io non ho avuto bisogno di muri ne dell'abito buono ma ora ne ho abbastanza di tutto e voglio ritornare nella mia casa nel mio corpo far rivivere l'Universo che danza tutto Sangue e tutto Carne ma le parole sono vuote oggi le case crescono in Città e in Periferia così perfette e belle che quando finisci di costruirle sali sul tetto ed innalzi la propria Bandiera e la propria Antenna.
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