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Max Bill
exhibition wieu in Gallery Rigo, 2002.
works from 1965 to 1990
Max Bill, exhibition wieu in Gallery Rigo
14. VII. 2002.
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Max Bill: la logica verificabile
ci telefonavamo spesso la domenica pomeriggio quando lui era nello studio della sua casa bunker di zumikon e parlavamo d'arte, di lavoro e delle cose piu semplici e normali e sempre mi accorgevo che un minuto prima sapevo meno, mi faceva costantemente aprire il cervello: era max bill.
max bill e stato l'ultimo vero grande protagonista del fare costruttivo, ultimo possessore di saggezza plastica e operativa, mentre invece nel mondo i cervelli si svuotavano sempre piu velocemente dell'intelligenza per riempirsi di stupidita.
la produzione di max bill e stata imponente, sempre con un quoziente altissimo di qualita. l'impegno era la sfida per raggiungere l'assoluto. ogni opera l'analisi di un problema e la sua logica soluzione sempre rigorosamente verificabile. una attitudine costituzionale alla critica verso se stesso, verso gli altri e verso le cose che non e mai stata fine a se stessa, mai venuta meno, che metteva sempre in azione, in qualsiasi campo, un processo mentale costruttivo e progressivo. questa posizone critica includeva, quindi, non solo l'attivita artistica, che era sempre sintesi esemplificativa della vita, ma la totalita dell'esistere, gli avvenimenti sociali, come i propri concetti e conportamenti.
parlare di max bill in un paio di paginette e enormemente poco, ma forse potrebbe essere anche paradossalmente tanto. per potere di sintesi basterebbe dire: e uno dei pochi geni del nostro secolo. gli ultimi suoi sessant'anni andrebbero documentati attimo per attimo, in tutte le sue attivita, in ogni momento del suo esistere e del suo fare.
max bill era nato a winterthur il 22 dicembre 1908 e sino all'ultimo, e morto a berlino il 9 dicembre 1994, e stato molto attivo come architetto, designer, grafico, pittore, scultore, insegnante, saggista, uomo politico.
in max bill tutto era progetto.
max bill ha progettato modi di vita, spazi, utensili e oggetti d'uso quotidiano, da un intero villaggio come la scuola di ulm, a esposizioni, a edifici corporativi, da unita residenziali prefabbricate a viadotti autostradali; ha realizzato innumerevoli pitture e le sue sculture sono in luoghi pubblici di molte citta del mondo (tra le sue ultime opere il "gruppe von drei farbsaulen" tre colonne alte 32 metri poste davanti al centro direzionale daimler-benz di stuttgart-moringhen nel 1989 e la "endlose treppe" di oltre 9 metri di altezza costruita nel 1990 per l'esterno dell wilhelm-hack-museum di ludwigshafen); ha scritto testi teorici e monografie e ha fatto parte del consiglio comunale di zurigo. Il nucleo di questa poliedricita si forma, tra il 1927 e il 1929, al bauhaus di dessau, dove bill ha avuto modo di conoscere le opere costruttiviste e di frequentare grandi maestri come klee, kandinsky o josef albers dal quale impara a motivare rigorosamente ogni cosa fatta, in seguito instaurera con lui una lunga corrispondenza artistica ricca di scambi reciproci. fondamentale per la sua formazione e stato pero l'intenso rapporto intellettuale con georges vantongerloo che, conosciuto nel 1933, gli fu sempre maestro e amico.
dal 1930 bill opera come architetto e pittore e dal 1932 come scultore cercando di elaborare un nuovo concetto di opera in cui un'idea si concretizzi in sé, senza l'intervento di alcun processo di astrazione. i primi risultati di questa ricerca vengono in parte pubblicati dalla rivista "abstraction-creation" e esposti a parigi nel 1933. nel 1935 realizza la scultura "unendliche schleife" e nello stesso anno prende avvio lo studio per "fünfzehn variazionen desselbe thema", una serie di opere grafiche in progressione e sviluppo di immagini sistematicamente commentata, che pubblica qualche anno dopo come primo tentativo di un pensare seriale in pittura. dal 1936 iniziera anche a redarre e a pubblicare scritti che abbracciano tutti i settori del fare. nel 1937 forma, con richard paul lohse, camille graeser e verena loewensberg, lo "zurcher konkrete" un gruppo non organizzato ufficialmente, ma di grande significato per tutta l'arte concreta piu rigorosa della nostra epoca, nato all'interno di "allianz", l'unione degli artisti svizzeri fondata da leo leuppi. nel 1938 aderisce ai "ciam", congressi internazionali di architettura moderna e passa un periodo a parigi per elaborare una monografia su le corbusier.
dall'inizio degli anni quaranta si dedica alla pittura concepita come generazione e controllo di energie cromatiche della superficie dell'opera mediante strutture geometriche. nel 1944 fonda la rivista "abstrakt-konkret" e inizia a progettare oggetti d'uso e mobili. nel 1944-45 tiene un corso di teoria della forma alla scuola di arti applicate di zurigo, diretta di johannes itten. nel 1950 progetta l'edificio principale e il campus per la "hochschule für gestaltung" di ulm, di cui sara co-fondatore e, dal 1951 al 1956, rettore e direttore delle sezioni di architettura e design. sempre nel 1950 pubblica i volumi "architecture moderne suisse, 1925-45" e il fondamentale "die gute form" e, qualche anno dopo, una monografia su mies van der rohe. la sua attivita continua con questa stessa intensita per tutti gli ultimi trent'anni, durante i quali riceve anche innumerevoli premi e onoreficenze - gli ultimi sono stati il premio per la scultura conferitogli dall'imperatore del giappone e il premio d'onore all'edizione del 1993 della biennale grafica di lubiana - e il suo ruolo pubblico e stato sempre, sino alla fine, di grande importanza.
nella sua lunga storia si puo vedere quanto egli abbia capito gli altri, piu di quanto tutti gli altri abbiano potuto afferrare, anche solo parzialmente, il suo messaggio per un fare giusto tra gli uomini e tra le cose. ancora oggi, molti non hanno capito assolutamente nulla e questo proietta max bill ancor piu nel futuro che, purtroppo per l'uomo, sta diventando sempre piu lontano; anche se max bill, interrogato nel 1965 sul domani dell'arte, a quest'uomo dava fiducia dicendo: "c'e da sperare che io abbia ragione nel dire che il caos odierno - sorto da falsi riguardi e per incapacita - sara scomparso, o che, almeno, la generazione a venire avra riconosciuto questo caos come sorpassato, brutto e inumano, e utilizzera la sua intera energia per rendere l'ambiente bello e armonioso".
max bill era solo.
max bill e stato costretto alla solitudine che lo rendeva di conseguenza ancora piu attivo. il teorico della "gute form" per poter fare le cose giuste doveva farle tutte da solo; lo ovidenziavano le sue esposizioni di superfici e di forme, allestite ovunque, erano tutte curate direttamente da lui, suoi erano: l'organizzazione logistica, la concezione, l'allestimento, suoi la grafica e i testi in catalogo, suo il manifesto. la mostra risultava sempre esemplare, giovanissima, fresca, inedita per percorsi e accostamenti e anche se spesso era didattica era lontana dalla pedanteria cronologica delle solite esposizioni storiche. max bill e sempre stato innovativo, mai facilmente e inutilmente 'sorpresivo'. scrivendo quest'ultima parola, mi viene in mente quanto il meramente 'sorpresivo' continui ad essere invece in testa alle classifiche dell'arte mondiale, che con supponenza mettono sempre ai primi posti i soliti manipolatori, ciarlatani e mistificatori, inutile dire, piu amati da idioti e 'parvenus'. siamo nell'ignoranza e stupidita totali e il caos che max bill, trent'anni fa, auspicava come velocemente eliminabile e come non mai trionfante, ma questo e cio che vuole la civilta dei consumi, basata sull'errore, che produce errori ed errori a catena, spacciando, con grande furbizia, la paccottiglia senza alcun valore per opera d'arte di qualita, ma solo merceologica e l'arte oggi si identifica sostanzialmente in questo. l'arte vera e intelligenza, non scaltrezza.
max bill ha fatto sempre pensare, questa e la sua vitalita, e il suo dinamismo mentale. e ormai chiaro che oggi si produce piu immondizia che sostanza; vedo gli spazi riempirsi di spazzatura, ma non i cervelli riempirsi di acume. c'e sempre stato il terrore che i cervelli elettronici conquistassero l'autonomia di pensiero, ma oggi sembra che questa sia quasi l'unica cosa auspicabile e la sola speranza. tutt'altro avviene nella ricerca avanzata; e l'opera di bill ha gli stessi parametri della scienza realmente evolutiva. a lui, chiunque abbia un qualche interesse a sviluppare veramente il propio cervello, dovrebbe fare riferimento.
getulio alviani 1994
 
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